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I primi rudimentali esemplari, che chiamare macchine per cucire oggi è un eufemismo, si deve ad un certo Barthélemy Thimonnier, nato il 19 agosto 1793 in L'Arbresle. Nel 1829 inventò la macchina per cucire e nel 1830 ha firmato un contratto con Auguste Ferrand, un ingegnere minerario che ha fatto i disegni necessari e ha presentato una domanda di brevetto, rilasciato e pubblicato con il sostegno del governo francese, il 17 luglio 1830 con i nomi di entrambi gli uomini. Lo stesso anno ha aperto una società di produzione di abbigliamento con l’impiego delle sue macchine.  Doveva creare uniformi dell'esercito. Tuttavia la fabbrica è stata bruciata dagli stessi lavoratori, timorosi di perdere il posto di lavoro dopo l’impiego della macchina per cucire; un buon sarto riusciva a cucire 30 punti al minuto, la macchina di Thimmonier 200!  Un modello della macchina è esposto al Science Museum di Londra. La macchina è fatta in legno e utilizza un ago spinato che passa la stoffa verso il basso per afferrare il filo e tirarlo fino a formare un anello ed essere bloccato dal ciclo successivo. Ha ottenuto nuovi brevetti nel 1841, 1845, e 1847 per nuovi modelli di macchina per cucire.  Nonostante i premi vinti a fiere mondiali ed essere lodato dalla stampa, l'uso della macchina non si è diffuso.  Thimonnier morì in povertà all'età di 64 anni, la sua idea no: nel 1834 Walter Hunt “reinventò” la macchina per cucire che chiamò “a doppia impuntura”.  Negli anni successivi, grazie alle migliorie apportate dell’ingegno di Elias HOWE (perfezionò il meccanismo di cucito rendendolo perfetto) e la spregiudicatezza commerciale di Isaac Merrit SINGER (inventò la vendita a rate) l’uso della macchina per cucire ebbe un enorme diffusione, rendendo HOWE e SINGER ricchissimi.

Gli anni tra il 1850 ed il 1875 furono di grande inventiva per la macchina per cucire, sorsero diversi marchi di costruttori, tra questi sicuramente i più importanti furono:   

HOWE

HAID & NEU 

SINGER

NAUMANN

JONES

WHEELER & WILSON 

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